giovedì 29 maggio 2008

Mestre: Presidio cittadino contro il degrado

Sono anni che il Terraglio, una volta zona residenziale del nostro Comune, è stato relegato al ruolo di periferia della città. Questo quartiere è stato trasformato in un'area dove non investire più un centesimo per la manutenzione delle strade e dei marciapiedi (dove ci sono!!!), per ampliare i servizi scolastici insufficienti, per garantire i servizi pubblici primari ecc. Del Terraglio ci si ricorda solo quando si devono approvare varianti ai piani regolatori per consentire di eliminare qualsiasi fazzoletto di verde ancora esistente per trasformarlo in un capannone o in un palazzo. Il Terraglio fino ad oggi è stato sfruttato come area di sfogo di gran parte dei problemi della città:
-le prostitute danno fastidio vicino alla stazione? mandiamole sul Terraglio.
-il mercatino dei moldavi da fastidio in Via Olimpia? spostiamolo sul Terraglio.
-il traffico da fastidio in alcune arterie? dirottiamolo sul Terraglio.
Questi sono alcuni dei motivi che ci hanno spinto ad organizzare nelle settimane scorse e a continuare anche per le successive dei presidi sul Terraglio. I presidi sono dei punti di incontro di cittadini che servono ad eliminare nell'immediato alcuni problemi, ad esempio la prostituzione, ma soprattutto servono per esternare tutto il nostro malcontento e a fare riunire i residenti del Terraglio di modo che si possa capire che anche questa è una comunità con gli stessi diritti di tutte le altre della nostra città, che non vuole più essere un quartiere dormitorio dove si è costretti alla sera a barricarsi dentro casa e a stare in continua agitazione quando i propri cari devono rincasare con il buio.
Alessandro Butti (consigliere Municipalità di Mestre - F.I.)
Nadia Biasutti (consigliere Municipalità di Mestre - F.I.)
Diego Meneghetti (consigliere Municipalità di Mestre - A.N.)

sabato 3 maggio 2008

Redditi on line. Adoc pronti i moduli per i risarcimenti. Il Codacons denuncia Visco.


L'Adoc e' pronta a sostenere i contribuenti che vorranno chiedere il risarcimento danni contro la pubblicazione online della loro dichiarazione dei redditi. Mentre da un sondaggio condotto dalla stessa organizzazione dei consumatori emerge che il 70% degli intervistati boccia senza mezzi termini l'accaduto..... Per l'Adoc, e' completamente "non attinente richiamare il principio della trasparenza amministrativa e della conoscibilita' degli elenchi dei contribuenti, riguardo alla operata pubblicazione su internet della dichiarazione dei redditi degli stessi. I dati - continua Pileri - sono stati resi cosi' consultabili in ogni parte del mondo, sono finiti nei motori di ricerca e, fatto ancora piu' grave, rimarranno in rete per un periodo indeterminabile, posto che la stessa legge richiamata prevede, invece, che le suddette informazioni possono essere conoscibili per non piu' di un anno. In sostanza, una violazione della stessa legge"..... Sul sito dell'Adoc e' disponibile la modulistica per ottenere il risarcimento dei danni cagionati dall'Agenzia delle Entrate". (AGI) - Roma, 2 maggio -

Il Codacons ha presentato in 104 procure una denuncia penale contro il viceministro uscente dell’Economia Vincenzo Visco “affinché anche la magistratura apra delle indagini nell’interesse dei cittadini palesemente danneggiati dalla pubblicazione sul web dei propri redditi senza la necessaria autorizzazione dell’Autorità garante”. La motivazione, secondo il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi, è di violazione della legge sulla privacy e delle leggi 241/90 e 15/2005. Nella denuncia l’associazione chiede anche “il sequestro dei dati dei contribuenti da chiunque detenuti, e che si proceda contro chi ne fa commercio”.

Secondo l’ex comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, oggi deputato del Pdl, “la frittata è fatta” e ritiene che non vi era alcuna necessità di pubblicare i dati dei redditi degli italiani. “Ora, chi li vuole usare, e purtroppo li userà, chi ha cattive intenzioni, li ha a disposizione”.... I rischi, per il generale, possono essere altissimi per le persone: “Pizzo, ricatti, eventuali sequestri di persona. Hanno messo i poveri cittadini in piazza, spiabili da parte di tutti, così aumenteranno le delazioni”. Preoccupazioni espresse anche dal presidente dell'Associazione antiracket e antiusura della Confcommercio di Catania, Rosario Bellino: “I redditi sono già conosciuti dalla Guardia di Finanza. Mentre il delinquente potrebbe avere maggiore attenzione verso un imprenditore rispetto a un altro. (http://www.pupia.tv/)

venerdì 2 maggio 2008

Gli ultimi colpi di coda

Che il defunto Governo Prodi abbia arrecato tanti danni agli Italiani è stato ben ribadito dalle recenti elezioni politiche che hanno registrato la disfatta del neonato PD e la scomparsa di comunisti e verdi. Ma gli ultimi colpi di coda si fanno sentire ancora oggi. Infatti oggi 30 aprile, entra in vigore la “riforma” sugli assegni che, tanto per semplificare la vita agli italiani, impone che per “girare” un assegno si debba pagare un bollo (tanto per cambiare). La cosa assurda è che questo novità servirebbe per contrastare l’evasione fiscale e quindi sarebbe come a dire che chi paga il bollo può evadere. La realtà forse è più semplice ed è la logica dei governi di sinistra: aumentare le difficoltà burocratiche per chi lavora e imporre una nuova tassa. Ma oggi è anche il giorno in cui tutti i cittadini si sono visti pubblicare su internet i loro redditi, secondo quanto disposto dall’ex viceministro Visco che si giustifica dicendo che è un atto di democrazia visto che già le dichiarazioni dei redditi sono pubbliche. Un atto che in molti hanno definito irresponsabile perchè non solo viola la Privacy, ma anche perchè ha come pericoloso effetto l’esposizione di chi le tasse le paga all’attenzione dei criminali. Perché una cosa è richiedere la dichiarazione dei redditi facendo una regolare domanda motivata da un reale interesse e quindi identificandosi (come prescrive la legge) e un’altra è gettarla in pasto alla “rete” dove chiunque può accedere (anche i criminali) senza alcun controllo. Fortunatamente il garante della Privacy ha provveduto ad oscurare il sito e ancor più fortunatamente per diversi anni non sentiremo più parlare di Prodi, dei suoi ministri, viceministri e sottosegretari e di un governo che è stato forse il peggior governo della storia italiana.